![]() Nei primi anni 80 fiorirono quelle che per un breve periodo furono luoghi di ritrovo per molti giovani: le sale giochi. Dopo il successo di un videogioco da bar che tutti, ma proprio tutti, conosciamo con il nome di Pacman, a qualcuno venne l'idea di radunare in un solo locale i vari videogames che in quel periodo stavano iniziando a imperversare. Come spesso accade in questi casi, quella che venne considerata una buona idea, fu copiata da molti piccoli imprenditori, che videro la possibilità di guadagni facili, senza sforzarsi troppo. Spesso le sale giochi non erano ben viste dai nostri genitori. Non si sa perchè, ma venivano percepite come luoghi in cui si radunavano dei cattivi ragazzi. In realtà, per quel poco che io stesso le ho frequentate, di cattivi ragazzi se ne vedevano ben pochi... forse qualcuno che fumava di nascosto dalla sua famiglia, ma nulla più. ![]() L'altro motivo per cui non erano ben viste dagli adulti, e forse questa poteva essere una ragione migliore, è che inducevano i ragazzi a sperperare quei pochi soldi che potevano girare nelle loro tasche... le famose paghette dei genitori. Tuttavia, le sale giochi furono un buon affare per chi le apriva solo per un breve periodo di tempo. Infatti, negli stessi anni cominciarono ad apparire sul mercato i primi home computer (Commodore 64, MSX, Atari e Spectrum, per citare i più diffusi) le cui capacità grafiche e sonore erano sufficienti a riprodurre abbastanza fedelmente i videogiochi da bar dell'epoca e con un investimento iniziale non troppo oneroso, anche perchè i prezzi calarono rapidamente con l'aumentare della diffusione, i piccoli home computer soppiantarono rapidamente le sale giochi, che comunque svuotavano le tasche dei ragazzi. I produttori di videogame da bar cercarono di correre ai ripari producendo giochi dalla grafica spettacolare che giravano su laser disc, ma pur essendo veri e propri cartoni animati, l'interattività con il giocatore era spesso limitata a dover scegliere una direzione in cui muoversi e nulla più... il risultato fu un fallimento clamoroso. Così, dopo pochi anni, così come erano apparse, le sale giochi iniziarono a sparire una dopo l'altra. Non male per i genitori che finanziavano i loro figli per farli giocare, ma la loro chiusura comunque fu anche la fine di luoghi di aggregazione in cui ci si ritrovava.
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