Qualche giorno fa, mentre eravamo al lavoro su un computer, per ingannare il tempo tra un'installazione e l'altra mio cugino mi ha fatto vedere dei riversamenti da pellicola che riguardavano il nostro passato non troppo recente...
Quelle immagini che si muovevano su schermo, ingiallite dal tempo, spesso fuori fuoco e con quei colori non vivissimi e definiti che si potevano ottenere con le cineprese degli anni 70, mostravano le nostre famiglie nella loro vita di quarant'anni fa... Noi a volte non c'eravamo perchè non eravamo ancora nati, altre volte invece eravamo presenti, come bimbetti di pochi anni di età.. Le riprese avevano in comune di non essere soltanto relative a eventi di qualche tipo, come compleanni, feste di Natale, Carnevale, che comunque erano presenti in quantità... spesso si trattava di semplici pranzi o cene in famiglia, e gite fuori porta... Guardando le riprese, ho avuto un forte e strano senso di "estraneità" riguardo quello che scorreva su schermo. C'erano persone che evidentemente conoscevo all'epoca, ma che oggi ho dimenticato, non avendole più riviste per anni e anni, c'era qualcuno che purtroppo oggi non è più tra noi, in primis i nostri nonni... Vedevo i nostri genitori, all'epoca giovani e sufficientemente spavaldi nella loro età... Ma più di tutto c'ero io, c'erano i miei cugini, e ancora più forte è stata l'impressione di non aver mai vissuto quegli eventi, a causa della memoria che non ricorda più quello che è stato tanti anni fa... Vedevo un me stesso di 5 o 6 anni, seduto su un divano a fare il solletico a mio cugino (Dio sa quanto lo soffriva...), vedevo un altro piccolissimo cugino che festeggiava il suo primo anno di vita, e ho maledetto il fatto di non essere ancora lì, da piccolo, senza pensieri e brutture della vita. Vedevo la vecchia cameretta dove eravamo soliti rintanarci per giocare, e mi rendevo conto di quanto più grande la ricordassi rispetto a come era davvero... Vedevo tanti oggetti che ho visto e toccato e che non ci sono più... l'ultimo modello di televisore in bianco e nero, una radiolina tascabile di quelle che si usavano per sentire le partite alla domenica senza rinunciare a uscire per una passeggiata. Vedevo quanta semplicità c'era in quello che si faceva, e con quale gioia veniva fatto... Vedevo me e miei cugini ripetere le gesta degli eroi dei cartoni animati dell'epoca... Accanto alla nostalgia, a quello strano senso di "non esserci stato", emergeva dalle riprese un particolare non indifferente... i sorrisi di chi c'era. Ancora una volta mi trovo a sostenere che tanti anni fa vivevamo in un'epoca dove, crisi o meno, c'erano un ottimismo e una forza nella gente che erano motivo di quegli incontri e quelle feste tra parenti che si facevano anche soltanto per stare insieme e non esclusivamente per festeggiare qualcosa o qualcuno. Oggi, queste cose non si fanno più... C'è troppa tristezza e c'è sfiducia nel futuro... Per quanto ovvio e banale possa sembrare, ripeto che non so cosa sarei disposto a dare per poter tornare indietro di quarant'anni e rivivere ognuno di quei momenti.
2 Commenti
E' pensiero comune di oggi che negli anni 80 ci si vestisse male... Effettivamente, con il gusto di oggi, certi abbigliamenti possono risultare certamente kitsch, ma io ho sempre sostenuto che le mode sono dettate dal periodo in cui si vive... Negli anni 80, ottimismo e leggerezza, facevano si che nessuno si vergognasse ad andare in giro conciato come Arlecchino... anzi, più eri colorato, più eri ammirato! Vi ricordate quei maglioni a righe di tutti i colori? (onestamente, spesso gli accostamenti erano da brivido!), oppure quelle fantasie geometriche? Io stesso avevo un maglioncino marrone a rombi, che non mi dimenticherò mai!!! Gli uomini poi, avevano le giacche con le spalline, e con le maniche arrotolate. E poi le donne, che andavano in giro con parrucconi cotonatissimi, camicette informi e colori fluo? ![]() E ricordate quelle sottoculture giovanili come i paninari? Rigorosamente in piumino Moncler, jeans strappati o con patch, stivali da cowboy o scarpe con carro armato tipo Timberland, camicie di jeans o a quadri stile boscaiolo.... Oggi, vista la tristezza dei tempi, abbiamo gli Emo... nulla contro di loro, ma certo non è che mettano molta allegria...
In effetti però, il programma non si limitava a questo. Al suo interno c'erano infatti rubriche matrimoniali, presentazioni di invenzioni (diverse volte assolutamente esilaranti...), incontri tra persone che non si vedevano da anni e anni, riappacificazioni tra qualcuno che aveva avuto una lite... In altri termini, riuniva in sè una serie di rubriche che negli anni a venire sarebbero diventate trasmissioni a se stanti... pensateci un po'... Chicca del programma, la presenza di un pappagallo, Portobello appunto, al quale bisognava riuscire a far dire il proprio nome. Che io mi ricordi, ci riuscì soltanto l'attrice Paola Borboni... un vero miracolo.... ![]() Portobello venne bruscamente interrotto nel 1983, anno in cui la "giustizia" italiana commise uno dei più gravi errori giudiziari della storia, arrestando Enzo Tortora con l'accusa di associazione camorristica. Il motivo dell'arresto ha dell'allucinante... in casa di un noto camorrista venne trovata un'agendina con un nome segnato che sembrava (sembrava!!!!!!!) Tortora e un numero di telefono e che invece poi si rivelò essere Tortona... una cosa incredibile.... anche perchè se il nome fosse stato davvero Tortora, chi ha chiesto di procedere all'arresto ha praticamente considerato che l'unico Tortora esistente fosse Enzo... La terribile esperienza segnò Enzo Tortora, che una volta assolto tornò in TV con la nuova edizione di Portobello, andata in onda nel 1987, ma ormai la trasmissione aveva perso qualcosa e appariva non più adatta al pubblico... forse proprio per lo stop forzato di 4 anni. Tortora morì un anno dopo, nel 1988... La TV aveva perso uno dei conduttori più garbati di sempre... Una curiosità.... Il nome Portobello derivava da Portobello Road, una strada di Londra nota per il suo mercato dell'antiquariato. Adesso sapete anche il motivo per cui, usualmente, al termine di ogni puntata, Tortora chiudeva con la frase "il Big Ben ha detto stop!"... ![]() Quanti ricordi! Chi l'avrebbe mai detto che qualche pezzetto di plastica incastrabile sarabbe rimasto in maniera indelebile presente nella mia mente? Parlo ovviamente dei mattoncini della Lego, che all'epoca in cui ci giocavo io non erano arrivati ai modelli sofisticati che si trovano oggi... C'erano invece mattoncini multicolori di tutte le forme, rettangolari, quadrati, lunghi, corti... C'erano rotelle e snodi, porte, finestre.... Non per vantarmi, ma credo di aver anticipato con i pochi mezzi che la Lego metteva in commercio, quelli che nel tempo sarebbero diventati i Lego Technics... Infatti, mi piaceva molto costruirci dei robot, ma essendo pensati più che altro per mettere insieme case e automobili, non c'era "nativamente" un efficiente sistema di snodi da poter usare per gambe e braccia... Così, studiai un sistema di montaggio che mi permise di fabbricare con i Lego i robottoni giapponesi che si vedevano in TV, nonchè vari mezzi spaziali che mi piacevano e che non osavo chiedere ai miei genitori di comprare... Sfido i bambini di oggi a riuscirci, non perchè siano meno intelligenti, ma perchè sono troppo imbambolati dalla tecnologia che ha tarpato le ali della loro fantasia... ![]() Probabilmente in un sito come questo, che si propone di celebrare gli anni 70/80, parlare della coppia più inossidabile del panorama dello spettacolo italiano può apparire fuori luogo, visto che tra teatro, cinema e tv hanno lavorato per 60 anni... In realtà no. Sandra Mondaini e Raimondo Vianello hanno iniziato la loro carriera alla fine degli anni 50, e soltanto la morte ha impedito loro di essere ancora attivi, ma nell'arco degli anni 70/80 erano al loro massimo periodo di notorietà, anche perchè a quell'epoca iniziava la diffusione capillare della televisione nelle case italiane (il magnifico bianco e nero, obsoleto forse, ma l'ho visto da bambino e NON posso dimenticarlo...) e le performance di questi due mostri sacri non erano più limitate a cinema e teatro, ma potevano entrare nelle case della gente, con un garbo e un'educazione che oggi non esistono più... Ci vorrebbe un'enciclopedia per riepilogare la loro carriera, ma io mi limiterò a ricordarli per il periodo che mi vede come loro spettatore... e certamente fan.... ![]() Sicuramente, il primo incontro con loro l'ho avuto guardando "Tante scuse", un varietà RAI andato in onda nel 1974. La particolarità dello spettacolo era che veniva inscenato ciò che succedeva nel "dietro le quinte" (ovviamente era tutto preparato, in realtà) dello studio dove si registrava la trasmissione. Il titolo "Tante scuse" era in effetti rivolto al pubblico, per via di quello che succedeva in studio. Tra le gag esilaranti, e aggiungo MAI volgari dei due, faceva parte anche la sigla del varietà in cui i Ricchi e Poveri, ospiti canori fissi della trasmissione, venivano ogni volta uccisi in maniera diversa e sempre divertente. ![]() Il varietà ebbe così tanto successo, che ne fu proposta una seconda edizione, intitolata "(Di nuovo) Tante scuse", nel 1975. Formula invariata, ma sigla che stavolta vedeva Sandra e Raimondo che correvano l'una verso l'altro in rallenty, in un ambiente bucolico e sempre con il cantato dei Ricchi e Poveri.... Immancabilmente (a parte la scenetta in cui lui perdeva una parrucca dai lunghi capelli biondi da principe azzurro.... una cosa da morire dal ridere.........) il loro ipotetico abbraccio finale veniva sempre interrotto da trappole che Raimondo infilava qua e là e in cui finiva la povera Sandra. :-)
Negli anni successivi, e precisamente nel 1978, la coppia tornò con "Noi...no!", trasmesso nel periodo di transizione tra la TV in bianco e nero e quella a colori. Proprio su questo passaggio di consegne tra le due tipologie di trasmissione televisiva, giocavano i litigi e i contrasti tra la Mondaini e Vianello, perchè lei sosteneva la "modernità" del nuovo corso televisivo e lui invece sosteneva la qualità della TV bianco e nero... "Noi...no!" veniva infatti trasmesso parte a colori e parte in b/n. Anche qui la sigla giocava un ruolo da protagonista.... Raimondo Vianello impersonava un improbabile Tarzan che doveva salvare la Mondaini, preda di malvagi esploratori senza scrupoli... Mitiche le scene in cui Tarzan dava terribili capate addosso a dei rami o si schiantava contro un albero saltando da una liana.... in questo caso, il famoso urlo diventava uno stentoreo "AAAAHHHIIAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!" che risuonava per tutta la jungla. ![]() Sempre nel 1978, la coppia propose la trasmissione "Io e la befana", legata alla Lotteria Italia e trasmessa all'interno di "Domenica in...". Il titolo, ovviamente, giocava ironicamente sui continui litigi tra Sandra e Raimondo. Per la prima volta, Sandra Mondaini interpretò il personaggio di Sbirulino, che vivrà di vita propria per molti anni a venire. Nel 1981, ci fu una sorta di commiato della celebre coppia dalla Rai, con il varietà "Stasera niente di nuovo", che segnò il loro addio alla rete nazionale in favore dell'allora nascente Finivest. In questa trasmissione venne imposta dalla Rai la presenza di Heater Parisi, la cui popolarità di stava innalzando incredibilmente a seguito della sua apparizione al primo "Fantastico". La firma di Sandra e Raimondo fu, ancora una volta, l'esilarante sigla finale, in cui Raimondo interpretava un maldestrissimo Zorro che non riusciva nemmeno a stare a cavallo... Le scene in cui saliva da una parte della sella e cascava rumorosamente dall'altra, o quelle in cui partendo a spron battuto dalla sua caverna dava una terribile testata contro un arco di roccia non le dimenticherò mai... Erano risate a crepapelle tutte le volte.
Da quel momento, passando a Fininvest, la coppia propose altri due varietà, chiamati "Attenti a noi due" e "Attenti a noi due 2", rispettivamente nel 1982 e 1983 in cui riproporranno lo schema tipico dei loro varietà degli anni 70 e in cui si vedrà per la prima volta l'embrione di ciò che successivamente diventerà "Casa Vianello", ovvero una serie di sketch incentrati sulla loro vita casalinga. Tuttavia, la "magia" dei loro spettacoli proposti in Rai, forse anche per il cambiamento dei gusti della gente, non si ripresentò e il varietà vero e proprio, loro cavallo di battaglia, morì tristemente... Loro invece seppero adattarsi ai nuovi tempi, e arrivarono ai giorni nostri con immutata popolarità.... ma questa è un'altra storia. Post un po' lungo, ma volevo omaggiarli per avermi fatto ridere tanto e di gusto quando ero bambino. Mi mancano molto... |
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