![]() L'aver ricordato, nel post precedente, il mio negozio di giocattoli preferito, mi ha fatto tornare in mente un episodio della mia spensierata vita di bambino, legato proprio a un acquisto da "Felici". Era un sabato di quelli in cui era previsto che sarei andato a giocare dai miei cugini, ma in mattinata andammo al negozio perchè avevo chiesto ai miei di comprarmi il Cosmo-car, un giocattolo della serie di Diaclone, all'epoca andavano molto. Per chi non sapesse cos'era, lo metto in foto. Era una sorta di futuribile carro armato, che si apriva in due trasformandosi in una base spaziale. ![]() Quando entrai nel negozio, volle il caso che era proprio lì, all'entrata, vicino alla cassa. Gli occhi però mi finirono a ciò che c'era appena a fianco... un Gundam RX-78 in metallo, che in due secondi mi fece dimenticare il Cosmo-car... Lo sguardo finì di corsa sui talloncini che indicavano il prezzo... Cosmo-car, 23.000 Lire, Gundam RX-78, 31.000 Lire. Ovviamente, mi balenò subito in testa il pensiero di come comunicare ai miei il repentino cambio di idea sul giocattolo da comprare, e soprattutto convincerli, vista la differenza di prezzo che all'epoca era piuttosto importante... Ci provai di getto, e dopo qualche resistenza di mio padre che mi appellò con un chiaro: "Ma, che sei matto???", Gundam fu mio! Usciti dal negozio, mia madre mi disse immediatamente di non pensare nemmeno a portare Gundam dai miei cugini, perchè temeva che si sarebbero ingelositi e che avrebbero potuto chiedere di comprarlo a mio zio... Si riferiva soprattutto a mio cugino Marco, era con lui che stavo rintanato in casa a giocare. L'altro cugino, Danilo, aveva un'indole molto diversa e preferiva stare con i suoi amici in cortile, non amava granchè certi giocattoli.
In quel momento dissi che non lo avrei portato, ma qualcosa scattò nella mia testa... Tornati a casa, presi la mia valigetta delle costruzioni, e iniziai a costruire una grossa astronave. Di norma, avrei cercato di darle un aspetto curato, ma stavolta me ne importò poco. Mi serviva per un motivo ben preciso. Al momento di andare dai miei cugini, chiesi di poter portare la mia astronave di Lego, e i miei non obiettarono... Non potevano immaginare che al suo interno c'era il Gundam appena estratto dalla scatola... Quando fummo a casa dei miei zii, e io aprii l'astronave in Lego, fu troppo tardi... Gundam era con me. Non ebbero nemmeno il coraggio di sgridarmi per quella marachella, visto che rimasero piuttosto stupiti dal modo in cui li avevo gabbati, e naturalmente non successe nulla di quanto temevano. Io non lo avevo portato per fare invidia a qualcuno, ma per giocarci insieme a mio cugino... Lui, inoltre, tra i tanti pregi che aveva da piccolo, c'era quello di non essere mai stato invidioso di nulla. Insieme al Daitan III di Marco, Gundam ci fece vivere centinaia di fantasiose avventure...
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C'era nella mia città, un posto che poteva essere considerato una sorta di paradiso per i più piccoli.
Era il negozio di giocattoli "Felici", il più fornito della mia zona, quello che tutti chiamavano, chissà perchè, "Le Felici".... Il negozio aveva una struttura a ferro di cavallo, con due corridoi paralleli separati da una scaffalatura. L'effetto per i bambini che entravano era spettacolare... Ogni centimetro delle pareti era ricoperto fino al soffitto da giocattoli di ogni tipo, e si poteva essere certi che la minima novità sul mercato sarebbe comparsa in esposizione non molto tempo dopo la sua uscita. Probabilmente, entrando da adulti nel negozio, l'impressione non era la stessa, ma quando eravamo alti un metro e poco più, vedere quel mucchio impressionante di giochi uno sull'altro, che sembravano guardarti da tutte le direzioni, aveva un effetto dirompente... Io, personalmente, ero un cliente affezionato.... Nel tempo avevo imparato a valutare fino a che punto potessi chiedere di spendere ai miei genitori, e devo ammettere che qualche volta mi sono spinto un po' oltre... a volte venendo accontentato, a volte no... scatenando non pochi capricci. Fortunatamente non succedeva spesso che i miei mi negassero qualche gioco di cui mi ero invaghito. Quasi tutti i miei giochi, tranne rare eccezioni, provenivano da "Felici"... I miei Big Jim, con annessi e connessi, i Playmobil, i robot... ironicamente, il nome "Felici" rappresentava perfettamente lo stato d'animo di noi piccoli di allora quando entravamo nel negozio, e soprattutto quando ne uscivamo col gioco nuovo di zecca in mano... Adesso, "Felici" non c'è più, già da qualche tempo. C'è però, indelebile, il bellissimo ricordo che mi ha lasciato, e che riaffiora tutte le volte che passo davanti ai locali che lo ospitavano, e ancora mi appare l'immagine di un bimbo sorridente, per mano ai suoi genitori, che entra spingendo la porta a vetri, desideroso di farsi comprare un nuovo giocattolo... |
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