Per chi li conosce soltanto per via dei film di recente proiettati al cinema, sappia che gli autorobot Transformers, ovvero quelle macchine aliene capaci di trasformarsi in automobili, aerei o altro, hanno una storia ben precedente.

Infatti, nel 1984, grazie alla Hasbro che fece un accordo con gli "inventori" della Takara (casa giapponese), venne alla luce una linea di giocattoli, appunto i Transformers, che poi a sua volta diede spunto per la creazione di una serie di cartoni animati, fumetti e i già citati film.

Io e mio cugino ne avevamo uno a testa... Il mio modello era Skid, una Honda City-R mentre lui aveva Prowl, la macchina della polizia. I due autorobot in questione potete vederli nelle foto sotto, in versione automobile e robot.

Entrambi, hanno un corrispondente nel cartone animato, ma con una differenza nella colorazione per quanto riguarda Skid, che è azzurro, rispetto al modello rosso che avevo io. Più fedele invece Prowl, perchè la colorazione della polizia è quella e basta! Li potete vedere sotto così come apparirono nella primissima serie di Transformers.

Inutile che io vi dica che le avventure trasmesse in TV, noi le avevamo largamente anticipate con la nostra smisurata fantasia...

Era una serata come un'altra, a casa dei miei cugini.

Ad un certo punto, sentii provenire dalla televisione una voce che trovai all'epoca molto strana. Era alta e con un leggero tono roco, sembrava provenire quasi da un essere angelico che cantava.

Ricordo i commenti di mia zia, che se innamorò immediatamente. Quando guardai incuriosito la Tv, vidi che a cantare era un omone con i capelli lunghi, barbuto, che vestiva con una curiosa tonaca lunga fino alle caviglie.

Da un personaggio del genere ti saresti aspettato di tutto, tranne che potesse avere una voce tanto bella.

Quell'uomo era Demis Roussos, venuto a mancare purtroppo il 25 gennaio di quest'anno...

Volevo ricordarlo in questo blog, perchè è un altro pezzo dei miei cari anni 70 che se ne è andato...

Qualche giorno fa ho avuto un problema con la SIM del mio telefono. Non molto distante da casa, c'è un negozio nel quale non entro da decenni, forse... Attualmente fornisce anche servizi telefonici.
Quando mi ci sono avvicinato, ho avuto una forte sensazione di "deja-vu", e come mio solito mi sono tornati alla mente tanti ricordi della mia infanzia.
L'insegna in tanti anni è ancora la stessa, una lunga striscia bianca non luminosa con il nome e il logo del negozio.
Le vetrine ospitavano, quando ero bambino, gli ultimi modelli di televisore... A tubo catodico, grandi non più di 28 pollici, a colori.
Mi ricordo quante volte, passeggiando con i nostri genitori, io e miei cugini appiccicavamo il naso addosso a quelle vetrine, sognando di avere quei televisori in casa. All'epoca, avevamo ancora dei modelli in bianco e nero.
Entrando nel negozio, il ricordo è stato ancora più forte... Quasi nulla è cambiato all'interno. Stesse vetrinette che separano gli ambienti, stessi scaffali con sopra i televisori (anche se dell'ultima generazione), stessa posizione dei banconi di vendita, e al centro la scalinata che porta al piano superiore.
E' stato come se quel negozio avesse mantenuto al suo interno l'aria che si respirava ai miei tempi di bambino.
Forse merito dell'ambiente ovattato che si percepisce al suo interno.
A volte, è possibile viaggiare indietro nel tempo, non come vorremmo forse... ma è possibile.