Quando ero piccolo, ogni volta che si avvicinava il Natale, sentivo qualcosa muoversi nello stomaco. Era una sensazione bella... Da bambino... Cominciavo a pensare all'albero e al presepe che io e papà avremmo fatto, e al vero divertimento che avrebbe rappresentato sistemare le file di lampadine di allora, che mettevi a posto funzionanti e regolarmente tiravi fuori l'anno dopo che non si accendevano più. Allora dovevi comprarne qualcuna di ricambio (già... All'epoca il consumismo eccessivo non esisteva ancora e non ti spingevano a ricomprare tutto...) e passare del tempo a individuare quella che si era fulminata, cosa non facile, perché erano di vetro colorato che non ti permetteva di guardarci attraverso... Una volta sistemate le luminarie, si tirava fuori il vecchio albero, già davvero vecchio quando io ero piccolo... Gli mancava addirittura la base per tenerlo in piedi, e papà aveva rimediato un ciocco di legno, lo aveva forato e lo usava per tenere in piedi l'albero. A me piaceva. Sembrava che avesse un tronco vero. A quel punto, si cominciava l'addobbo. Sapete, il mio albero era piccolino, ed avevamo una montagna di addobbi. Non so nemmeno come facevo a farceli stare tutti, fatto sta che ci riuscivo. Ci passavo del tempo a cercare di ottenere un buon risultato. Alla fine, quando era terminato, lo accendevo ed ero incantato... A volte spegnevo le luci della sala, mi siedevo a terra, e passavo ore a guardare le lucine che si spegnevano e si accendevano... Poi si passava al presepe. Lo facevamo sotto al carrello del televisore, ed era minuscolo, ma alla pari dell'albero, ci mettevo di tutto dentro... Era sovraffollato. E a volte, mi mettevo a parlare idealmente con Gesù Bambino, come se fosse uno come me, ma più famoso! Come mi piacevano quei momenti. Sarà un luogo comune, ma a Natale io mi sentivo veramente più buono... Alla vigilia, ci riunivamo con la famiglia dei miei cugini, ed immancabilmente ci facevamo una bella tombolata. Che nostalgia, pensare che all'epoca potevamo permetterci di pagare una cartella 20 lire... Si tirava fino a tardi, tra giochi, risate, e... abbuffate. Niente roba industriale, i dolci li preparavano le nostre mamme. Noi bambini lasciavamo perdere la tombola abbastanza presto. Ci aspettavano i nostri mondi fantastici, i nostri giochi, fatti di fantasia e innocenza che forse i bambini di oggi non hanno più... Sono passati tanti anni, tanti periodi anche non felici, eppure alla fine l'unione tra le famiglie ha vinto. Anche oggi, ci ritroviamo nel periodo natalizio, stiamo insieme, e adulti o meno, nelle nostre menti ci sono ancora quei bambini che vorrebbero tornare a giocare con i loro giocattoli nuovi di zecca, tirati fuori dalle scatole di doni che il buon Babbo Natale si preoccupava di farci trovare sotto l'albero... Vi confido una cosa... Babbo Natale esiste, io ci credo....
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